DANZA DI LUCE .Mostra Personale a Bellagio Luglio 2016
Rappresentareun’entità per millenni considerata sfuggente e inafferrabile, dare corpo all’incorporeità stessa, questo significa dipingere la luce. Molti artisti nel corso del Novecento hanno tentato di rappresentarla concretamente cercando, attraverso la geometria e il colore, di rendere l’impalpabile impressione di un fascio luminoso.
Sono innumerevoli le ragioni che spingono un artista a tentare l’arduo compito di rappresentare la luce e l’interesse scientifico per la sua percezione è solo una di queste. Molti artisti colgono nella luce il riflesso di qualcosa che proviene dalla loro interiorità, un frammento del loro spirito che vedono e sentono vibrare nell’aria che li circonda.
È questo il caso di Marta Zerbini, giovane pittrice che da anniha scelto di ritrovare nell’energia esplosiva del colore l’eco di un’emozione, di un viaggio che le ha cambiato la vita, per rivivere e comunicare continuamente l’intensità di quel momento.
La luce che Marta ha visto quel giorno a Medjugorje è il cardine tematico di tutta la sua produzione,che costantemente si sofferma sul bisogno di dare forma a questasensazione, a questa emozione, trasmessa con strumenti, tecniche e materiali molto variegati.
Come bisogno di tradurre in forma un’emozione, i quadri in mostra vivono in una dimensione gestuale molto forte. La pittura e la materia che popolano i dipinti nascono da un movimento libero e spontaneo, lo strumento con cui Marta imprime le proprie emozioni sulla tela, creando un ponte ideale tra il quadro e la propria interiorità.
La traccia nata da questa azione riflette pienamente i caratteri e la potenza immaginifica della poetica della pittrice. La luce solare e al tempo emotiva si manifesta in un vorticare di materia e colore; centinaia di pennellate, come onde contro gli scogli, si infrangono sulla tela trasmettendo tutta l’energia e il vitale entusiasmo che avvolge l’animo di Marta mentre ricorda la sua luce.
Il colore, unica traccia concreta dell’esistere della luce, rimane il vero cuore di tutto questo processo, un colore che traducel’altalena emotiva della pittrice, ora soffuso e delicato, ora acido e dissonante.
Proprio sulla varietà dei colori è strutturato il percorso di questa mostra: la prima sala porta il titolo Energia ed è dedicata ad alcune delle opere più importanti, nelle quali tutto l’arcobaleno cromatico di Marta si dispiega in modo molto suggestivo. Si susseguono poi tre sale tematizzate attorno a un colore dominante:il bianco, il blu e il rosso. Leggerezza, la sfuggente consistenza dell’aria e della luce, impalpabili nella loro onnipresenza; silenzio, la calma ieratica del saper fermarsi a contemplare la bellezza di questa visione;fuoco, l’energia esplosiva e la passione bruciante che sgorga da una visione ai limiti del comune vedere.
Questi sono i colori di Marta Zerbini, le sue emozioni, la sua luce.
Duccio Nobili, giugno 2016
DANCE OF LIGHT. Personal Exhibitions in Bellagio July 2016
To represent an entity considered evasive and elusive for millennia, to give body to the incorporeity in itself, this is the meaning of painting the light. Many artists, during the twentieth century, have tried to represent it, aiming to make real the intangible impression of a light beam by using geometry and color.
There are countless reasons that make an artist assumethe hard task of representing the light, and the scientific interest in its perception is only one of these. Many painters perceive the light as the reflection of something that comes from their inwardnessa piece of their spirit they see and feel vibrating in the air.
This is the case of Marta Zerbini, young painter who since years has chosen to evoke, in the explosive energy of color, the echo of an emotion, of a journey that changed her life; to feel and continuously communicate the intensity of that moment.
The light that Marta saw that day in Medjugorje is the thematic pivot of her entire production, which constantly lingers over the need to give a shape to this feeling, to this emotion, transmitted with different tools, techniques and materials.
As a need to translate into form an emotion, the exhibited pictures live in a very strong gestural nature.The painting and material in these works arise from a free and spontaneous move, the tool with which Marta impressesher emotions on the canvas, creating a bridge between the framework and her inner life.
The result of this action fully reflects the characters and the imaginative power of the painter’s poetics. The emotional and sunny light reveals itself in a whirl of material and color; hundreds of brushstrokes crash into the canvas like waves against the rocks and transmit all the energy and enthusiasm that surround the soul of Marta while remembering of her light.
The color is the only real proof of the existence of light, and it remains the heart of all this process; now suffused and delicate, now sour and discordant, this color reflects the painter’s emotional seesaw.
The exhibition is organized exactly on the variety of colors: the first room is entitled Energy and is dedicated to some most important pictures, where the whole Marta’s chromatic rainbow unfolds in very evocative works. Then three rooms follow, focused ona dominant color: white, blue and red. Lightness, the elusive consistency of air and light, impalpable in their omnipresence; silence, the solemn calm of knowing how to stop and contemplate the beauty of this vision; fire, the explosive energy and burning passion that flows from a vision to the limits of the common seeing.
These are the colors of Marta Zerbini, her emotions, her light.
Duccio Nobili, June 2016
MARTA, UN'ESTETICA EMOZIONALE.
Marta è un’artista visiva che già in età molto giovane ha scelto l’amore per la pittura, un mondo infinito dove le piace stare.
Nelle sue opere incontriamo EMOZIONI. Utilizza il colore per esprimere i PENSIERI e le VISIONI delle sue esperienze di vita.
Marta rivela nei suoi dipinti tutto ciò che ama, che la tormenta, e nell’esprimerlo e renderlo opera d’arte si rincontra con le sue emozioni.
Per Marta l’arte è il suo proprio corpo, il suo modo di esprimersi nel mondo. Nella sua opera INFINITO l’artista rivela il suo tormento, mostrando l’abisso di un infinito che percepisce a partire dal suo concepimento, come una retrospettiva al grembo materno. In CATERINA si rivela dolcezza e pace come di una dolce presenza espressionista in cui le linee sono assenti e le sue pennellate aperte si uniscono dando forma alla superficie pittorica. Ogni opera è un’emozione.
La paletta si costituisce praticamente monocromatica, di valore basso o alto dipendendo dal tono e dalla intensità emotiva che l’artista vuole esprimere.
I dipinti di Marta mostrano la luce ispirata da Vermeer, l’espressionismo pragmatico di Van Gogh, lo spazio intimista del pittore Luigi Stradella e la forza pittorica dell’artista Emil Nolde.
Marta è un’artista, un canale che l’infinito utilizza per esprimersi e farsi materia nella pittura. Come scrive Aristotele nella Poetica, l’arte significa purificazione, liberazione, pulizia cognitiva e convulsione emozionale e questo è ciò che Marta realizza in ogni sua opera d’arte.
Fernanda Arroyo critica d’arte
Marta è un’artista visiva che già in età molto giovane ha scelto l’amore per la pittura, un mondo infinito dove le piace stare.
Nelle sue opere incontriamo EMOZIONI. Utilizza il colore per esprimere i PENSIERI e le VISIONI delle sue esperienze di vita.
Marta rivela nei suoi dipinti tutto ciò che ama, che la tormenta, e nell’esprimerlo e renderlo opera d’arte si rincontra con le sue emozioni.
Per Marta l’arte è il suo proprio corpo, il suo modo di esprimersi nel mondo. Nella sua opera INFINITO l’artista rivela il suo tormento, mostrando l’abisso di un infinito che percepisce a partire dal suo concepimento, come una retrospettiva al grembo materno. In CATERINA si rivela dolcezza e pace come di una dolce presenza espressionista in cui le linee sono assenti e le sue pennellate aperte si uniscono dando forma alla superficie pittorica. Ogni opera è un’emozione.
La paletta si costituisce praticamente monocromatica, di valore basso o alto dipendendo dal tono e dalla intensità emotiva che l’artista vuole esprimere.
I dipinti di Marta mostrano la luce ispirata da Vermeer, l’espressionismo pragmatico di Van Gogh, lo spazio intimista del pittore Luigi Stradella e la forza pittorica dell’artista Emil Nolde.
Marta è un’artista, un canale che l’infinito utilizza per esprimersi e farsi materia nella pittura. Come scrive Aristotele nella Poetica, l’arte significa purificazione, liberazione, pulizia cognitiva e convulsione emozionale e questo è ciò che Marta realizza in ogni sua opera d’arte.
Fernanda Arroyo critica d’arte